Oggi ero a Roma agli Internazionali di tennis e ho assistito a scene di isteria per Federer davvero sopra le righe. Spiego per chi non segue: stamattina erano stati programmati sul Centrale due dei tre incontri della giornata di ieri annullata per pioggia, e accessibili solo a chi come me aveva il biglietto diurno di ieri, Osaka-Cibulkova e Federer-Sousa. Chi aveva il biglietto diurno di oggi sarebbe entrato dopo la fine dei due incontri, all'incirca alle 13 come da programma. Invece verso la fine del match di Osaka si è cominciato a sentire da fuori gente che urlava e protestava, tanto che a un certo punto si è dovuto fermare il gioco. Poi, entrato Federer, un sacco di gente ha cominciato ad accalcarsi agli ingressi: urlavano che lo stadio era mezzo vuoto e pretendevano di entrare. Si sentivano distintamente le proteste e credo proprio che fossero quelli del diurno di oggi che volevano entrare. Ogni tanto branchi di gente tracimavano dentro lo stadio incuranti
El Sicario Room 164 è il film che Gianfranco Rosi ha girato prima di Sacro Gra ; è stato presentato nella sezione Orizzonti di Venezia 2010 e anche in altri festival dove ha raccolto un tot di premi. Il film è in sé semplice: ispirato da un articolo apparso sull' Harper's magazine che raccontava la storia di un sicario messicano assoldato dal narcotraffico, Rosi è andato a intervistarlo. Quindi il film è l'intervista a quest'uomo, il cui volto è coperto da una specie di pesante drappo di cotone nero ricamato. Molto semplice. L'intervista avviene in una stanza di un motel di Juarez, città dello Stato di Chihuahua situata a 30 km dal confine con gli USA e considerata la città più pericolosa del mondo. In quella stanza il sicario, di cui mai si fa il nome, torturava e talvolta uccideva le vittime. Il film è semplice in apparenza ma in realtà contiene già le intuizioni relative alla dialettica tra fiction e documentario che Rosi ha poi dispiegato